mercoledì 14 novembre 2007

LAVORARE NEL NON PROFIT: LA PROFESSIONE DELL'OPERATORE DELLO SVILUPPO



L'operatore dello sviluppo non è altro che colui che, in una Ong che si impegna nella cooperazione internazionale, si occupa di seguire i progetti all'estero.


L'operatore dello sviluppo ha due profili: può essere volontario (ma attenzione che il termine inganna) oppure cooperante. Nel primo caso si tratta di una persona con limitata o nulla esperienza sul campo; mentre nel secondo caso si tratta di un professionista con pluriennale esperienza. In entrambi i casi si viene comunque remunerati, anche se in maniera differente ovviamente perchè le competenze che può offrire un professionista quale è il cooperante sono maggiormente ripagate in senso stretto, anche se in media un volontario viene remunerato intorno ai 1000 euro che comunque non è male e non è poco se si considera il potere d'acquisto dell'euro nei Paesi in via di Sviluppo.


Abbandonando l'argomento denaro, quali sono le strade per intraprendere una carriera di operatore dello sviluppo per chi si è appena affacciato a questo mondo?Le più battute sono essenzialmente quattro:


1) Servizio civile internazionale

2) Stage (putroppo solitamente non pagato, magari solo "spesato") per una qualsivoglia Ong

3) La partenza come volontario/a per una qualsivoglia Ong


4) Programmi "Fellowship" ed "Internship" delle Nazioni Unite



Nel caso del Servizio Civile Internazionale ( http://www.sci-italia.it/) si tratta di un periodo di 12 mesi in cui si presta servizio all'estero nei progetti attivati da una serie di Ong che aderiscono a questa iniziativa promossa dallo Stato italiano; il bando per lo Sci è annuale, solitamente esce nel periodo giugno-luglio; remunerazione: circa 1000 euro al mese.
La selezione si basa sia sui titoli posseduti (percorso di studi, esperienze analoghe, conoscenza lingue) che sulla base di un colloquio attitudinale; ma se scegliete il Darfur o l'Iraq vi mandano subito anche senza selezione.

Lo stage invece impone di avere la possibilità di mantenersi per tutto il periodo di durata, ma può essere concordato in maniera più flessibile anche se per essere efficace deve almeno durare 6 mesi. La selezione non esiste perchè non vedono l'ora di avere qualcuno gratis che lavora per loro all'estero.

Essere impiegati in qualità di volontari in un progetto all'estero significa invece che si stipula un contratto di collaborazione di MINIMO 2 o 3 ANNI con la Ong in questione. Questa è a mio parere la strada migliore per chi desideri effettivamente fare questo tipo di lavoro. Ricordo ancora che volontario non significa gratis e neanche che ti danno la diaria per mangiare, si viene regolarmente stipendiati.

!!!!Se invece avete frequentato con successo Master o avete all'attivo pubblicazioni o avete già esperienza del settore potete a ragion veduta partecipare ai Programmi Fellowship ed Internship delle Nazioni Unite, sempre per lavorare all'estero nei progetti di cooperazione promossi dall'Onu. Per ulteriori informazioni: http://www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it/pdgcs/

NOTA BENE: è lapalissiano che se siete già professionisti affermati come veterinari, medici, ingegneri ed agronomi potete facilmente trovare lavoro nei progetti di cooperazione nell'ambito della vostra specializzazione. Es: per la costruzione di un acquedotto serve un ingegnere; per un sistema di irrigazione un agronomo etc..


Sperando come sempre di essere stata utile
Alla prossima puntata de "Lavorare nel non profit"in cui si parlerà degli sfigati come me che restano in Italia forse con una novità........

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