lunedì 31 dicembre 2007

MEDICINE



Molte case farmaceutiche hanno eletto i Pvs a Paesi-cavia per i farmaci sperimentali poichè nei paesi occidentali non si trovano molti soggetti disposti ad accettare di sottoporsi ai test (meno del 5% degli americani è disposto a partecipare a test clinici). Per questo, ad esempio, nel 2006 più del 50% delle sperimentazioni cliniche condotte dalla GlaxoSmithKline si è svolta in Paesi a "basso costo" quali Bulgaria, Zambia, Brasile, India.
Senza voler fare di tutta l'erba un fascio alcune case farmaceutiche conducono i test senza regole etiche o morali, in poche parole su pazienti poveri e poco informati dei rischi che corrono.
Nei Pvs manca infatti spesso un'adeguata regolamentazione pubblica di questi programmi di sperimentazione soprattutto mancano norme precise a tutela dei pazienti sottoposti ai test sperimentali.
Inoltre, l'obiettivo dei laboratori di sperimentazione delle case farmaceutiche resta sempre quello di creare nuovi prodotti per curare le malattie del ricco occidente, mentre nei Paesi in via di Sviluppo si continua a morire di malaria, tubercolosi e mentre le persone povere continuano a non potersi permettere l'acquisto di molti farmaci per malattie come il diabete o l'AIDS.
I Pvs forniscono alle case farmaceutiche la possibilità di reclutare un gran numero di pazienti su cui sperimentare i farmaci; inoltre nonostante i pazienti debbano dare un "consenso informato" per l'accesso alle sperimentazioni, la pratica dei compensi distorce il principio di volontarietà nell'accettare di sottoporsi ai test.
Dove finisce il confine tra l'etica professionale, il nobile proposito di alleviare le sofferenze umane ed il desiderio di profitto delle case farmaceutiche?
Nel caso che segue e che dovrebbe far riflettere sembra che l'etica se la siano scordata nei salotti occidentali.
1996: epidemia di meningite in Nigeria. La Pfizer conduce test su 200 bambini e ragazzi dai tre mesi ai 17 anni. Il farmaco somministrato è il Trovan (antibiotico i cui rischi gravi sono stati denunciati nel 1999 dalla US Food and Drug Administration). Undici muoiono e molti rimangono menomati a causa della somministrazione di questo farmaco (paralisi, cecità, sordità, menomazioni del sistema nervoso). Un avvocato nigeriano sta in questi giorni presentando al processo le prove che le sperimentazioni sono state condotte senza il consenso informato dei pazienti e non sospese anche quando la salute dei pazienti era fortemente compromessa.
In altre parole pur sapendo che i pazienti (bambini e ragazzi) partecipanti ai test potevano subire gravi danni i medici del laboratorio di sperimentazione sono andati avanti lo stesso.

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